Descrizione Progetto

 Nella parte bassa del golfo,sul lungomare, in prossimità della spiaggia si trova la Chiesa di San Cerbone, un piccolo luogo sacro edificato fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII sui resti di un più antico edificio. Incastonata nella spiaggia questa piccola cappella all’ombra dei pini offre nella parte esterna un piccolo giardino racchiuso da mura perimetrali dove è possibile seguire le celebrazioni seduti su panche di tavole di legno appoggiate su pietre..

Caratteristiche:

La cappella di San Cerbone è un edificio sacro che si trova in località Baratti, nel comune di Piombino.

Sorge nel luogo della prima sepoltura del santo vescovo di Populonia. La cappella è ad aula unica, con vestibolo e campaniletto a vela, probabilmente edificata fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII sul luogo di un più antico edificio. Da questo è probabile che provengano due interessanti frammenti di lastre decorate, l’uno raffigurante una croce entro cerchi e due animali affrontati, inserito nel campaniletto, l’altro, con un tralcio di grappoli d’uva e pampini trasformato in una serie di lobi, presente sulla facciata, riferiti all’VIII e al IX secolo.

La cappella di San Cerbone oggi è un modesto edificio orientato nord-sud ad aula unica con un piccolo vestibolo e un campanile a vela: le caratteristiche
architettoniche ne tradiscono un’origine piuttosto recente. Tuttavia, sulla base dei rilievi recuperati  le tracce di murature ancora presenti in situ e la presenzadi sepolture suggeriscono che siamo di fronte ad un edificio di più lontana origine. In unapianta del tardo XVIsecolo compare, infatti, una chiesetta monoabsidata,orientata est-ovest con la torre campanaria sul fronte meridionale. E’ possibile dunque supporre che, nella zona dove sorge l’attuale cappella di San Cerbone, vi fosse un edificio di culto già nell’Alto Medioevo, anche se non è automatico stabilire che si trattasse della cattedrale populoniese prima del suo trasferimento a Cornino. Altre ipotesi avanzate, invece, vorrebbero che i resti dei muri inglobati nell’edificio nuovo appartenessero a quello descritto dal domenicano Agostino Riccio sotto il nome di San Giuliano che descrive:

“Tra le antiche rovine di
Porto Baratto trovansi
molte colonne, ed altre
pietre lavorate molto
belle. Vedonsi altresì le
rovine d’una chiesa gia
dedicata a San Giuliano,
le di cui colonne atterrate
sono ricoperte d’aliga”

In d i p e n d e n t e m e n t e dall’intitolazione, dove ora sorge la cappella sono stati recentemente rinvenuti almeno due edifici di diversa cronologia, che le tecniche murarie e sporadici indicatori cronologici rinvenuti nel terreno in loro rapporto sembrano riferire all’ XI-XII secolo (edificio 1) e al X-XI
secolo (edificio 2 o 3), con  una fase di collegamento fra le due strutture successivo almeno al XII secolo. All’esterno dei due edifici le indagini hanno poi portato alla luce i resti di un’antica area cimiteriale che probabilmente lasciava libera solo la facciata della chiesa e la viabilità che portava ad essa.

FONTE: Tesi di Francesca Gerosa e Valeria Guerrisi relatore Valter Scelsi e correlatrice Marta Coccoluto che ringraziamo.

Galleria Fotografica :

Foto di Romano Pampana che ringraziamo .

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