Le Tombe sono  situate nel sentiero  301 del promontorio di Populonia. Si raggiungono a piedi dal cancello del Reciso, attraverso il percordo Reciso-Buca delle Fatela dove le troverete a metà del percorso scendendo verso il mare sulla destra in prossimità di un area sosta attrezzata con tavolini.

Caratteristiche:

Le tombe sono dislocate lungo i fronti di cava abbandonati e sono formate da un lungo corridoio di accesso, tagliato nell’ultimo strato residuo di calcarenite, e da una camera sepolcrale sotterranea, di pianta quadrangolare, scavata generalmente all’interno del sottostante macigno. Lo sfruttamento del ‘affioramento di Buca delle Fate è stato, infatti, molto incisivo e, al momento in cui è intervenuta la necropoli, lo spessore della panchina era ormai molto ridotto. Contrariamente a quanto è visibile nella grande cava de Le Grotte (Parco Archeologico, Necropoli), in cui le tombe sono interamente scavate nel banco di calcarenite, le camere qui si presentano spoglie e mancano le consuete banchine per la deposizione dei defunti e del materiale di corredo. Questo non vuol dire che le sepolture fossero prive di aspetti di monumentalità: la testa maschile in marmo di Campiglia e la mezza figura in riolite di S. Vincenzo, rinvenuti nell’area, appartengono a segnacoli funerari a figura umana, che erano posti agli ingressi dei sepolcri. La decennale razzia dei tombaroli ha raggiunto circa 70 sepolture, disseminate nell’area di cava e a monte di questa. La necropoli è stato il luogo di sepoltura privilegiato nell’ultima fase di vita della città, quando questa era già legata a
Roma: lo studio dei resti dei vasi di corredo, abbandonati dai clandestini a lato delle fosse, perché rotti o di poco pregio, ha restituito una datazione tra la fine del III e i primi decenni del I secolo a.C. Le tombe più antiche sembrano dislocate nella parte più bassa, come le due visibili qui a lato del sentiero, mentre quelle più recenti sono concentrate maggiormente nella parte alta del bacino di cava. La datazione dell’uso come necropoli appare contemporanea allo sfruttamento della cava, come dimostrano gli edifici dell’acropoli, che risultano costruiti con materiale proveniente da Buca delle Fate tra la fine del III e il II secolo a.C.
L’impianto della necropoli è stato quindi progressivo e si è esteso gradualmente, per aree, in breve successione rispetto all’abbandono dei singoli lotti di cava.

A CURA DI CYNTHIA MASCIONE, UNIVERSITÀ DI SIENA.

Per ulteriori approfondimenti consultare il seguente link https://www.academia.edu/12485142/La_cava_e_la_necropoli_di_Buche_delle_Fate_Ricerche_svolte_e_metodologie_applicate

Equipaggiamenti Consigliati

Una volta iniziato il tragitto non troverete per tutto il percorso ne punti di ristoro ne servizi igienici. Nonostante buona parte del percorso si trovi all’interno di una fitta vegetazione nel periodo estivo è sempre consigliato proteggersi con un cappellino e portarsi dietro una bottiglietta d’acqua. Il modo di vestirsi per un’escursione dipende largamente dal livello di difficoltà, il luogo della camminata e altri fattori. E` logico, avrete bisogno di meno vestiti se fate una breve camminata d’estate e ne avrete bisogno di più se fate delle lunghe escursioni d’inverno. Ai piedi si consigliano scarpe antiscivolo e comode che permettano di essere indossate per molte ore evitando la formazione di vesciche e che proteggano la caviglia da distorsioni ed il piede da eventuali ferite. Alcune buone norme per la conservazione e il rispetto di un luogo così speciale • Fai attenzione a non salire sui monumenti e a non oltrepassare le recinzioni • Lascia a terra scorie, pietre o reperti archeologici • Fai attenzione a non gettare mozziconi di sigaretta e non accendere fuochi • Lascia nel bosco funghi, fiori o piante.

NUMERI UTILI:
Vigili del Fuoco: 115 • Emergenza Medica: 118
Polizia Municipale: 0565 63350

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